Storie di ordinario delirio burocratico
1 dicembre 2008, lunedì -- permalinkSabato pomeriggio l’ho passato a distribuire i pieghevoli del convegno di Immagini della mente nei luoghi della cultura a Milano, per fare un po’ di promozione alla giornata.
Approdo in Cattolica, individuo la portineria (un omino ad un tavolo in un ristretto spazio triangolare immediatamente alla destra dell’ingresso) e saluto il portinaio.
Il portinaio parla da dietro una vetrata e tu parli alla vetrata, perché non ci sono spiragli e non si può accedere al triangolo.
Segue breve conversazione demenziale.
io – “Buongiorno, avrei dei volant…”
omino - “No”
io – “…tini e delle locandi…”
omino – “No”
io – “…ne di un convegn…”
omino – “Le ho detto di no”
io – “Ma mi lasci finire, scusi! Le locandine di un convegno di neuroscienze e filosofia che si terrà in Statale a dicembre”
omino – “Non può distribuire niente”
io – “Come ‘niente’? Non posso lasciarle nemmeno i pieghevoli?”
omino – “Deve ripassare lunedì mattina e chiedere il permesso scritto all’ufficio protocollo e logistica”
Segue mio sorriso. Non volevo insultare, così ho sorriso e ho salutato. Pensando che il permesso non lo otterrò mai, perché dal lunedì al venerdì lavoro e non posso recarmi di persona a chiedere il permesso scritto all’ufficio protocollo e logistica.
L’ufficio logistica…per i volantini di un convegno…in Università, “Il” luogo della diffusione del sapere (o no?).
omino – “Guardi che le ho detto che non può distribuire niente”
io – “Me ne sto andando, non si preoccupi”
Segue nervoso profondo.
2 dicembre 2008 alle 17:55
Che tristezzaaaaa!!! :-(
Mi spiace davvero per te e per questa ennesima dimostrazione di pubblico disservizio.
Ciao bellezza!
3 dicembre 2008 alle 19:51
dai a un piccolo uomo una briciola di potere e questo diventerà una grande testa di cazzo. (fabiob/confucio)